Il Tutor DSA e BES: l’importanza di un sostegno specifico all’apprendimento
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Scritto dalla Dott.ssa Sara Baldi, Psicologa e Tutor DSA e BES - Dott.ssa Martina Mengoni, Tutor DSA e BES
Negli ultimi tempi si sente parlare, sempre più spesso, di una nuova figura professionale nell’ambito dell’età evolutiva: il Tutor DSA (disturbi specifici apprendimento) e BES (bisogni educativi speciali).
Il Tutor è un professionista specializzato nei disturbi specifici dell'apprendimento, che costruisce, insieme all’alunno, alla famiglia e agli insegnanti, un percorso didattico “su misura” per il bambino con diagnosi di DSA e BES, ma non solo. Gli ambiti di intervento del Tutor DSA, sono relativi sia ai contesti scolastici che a quelli extra-scolastici, prevalentemente con alunni di scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, ma capita non di rado di prendere in carico anche studenti universitari.
Il Tutor è uno specialista che ha acquisito specifiche competenze metodologiche, didattiche e relazionali e accompagna lo studente, in modo strutturato e continuativo nel tempo, nel suo cammino scolastico, affrontando insieme a lui tutte le difficoltà e le nuove sfide che la scuola può presentare. Lo scopo del suo lavoro è favorire i processi di apprendimento e la motivazione allo studio, oltre a presentare all’allievo gli strumenti compensativi più idonei a superare le sue difficoltà specifiche.
Le funzioni del tutor sono diverse:
promuovere l'autonomia, la partecipazione e l'integrazione dell’alunno con DSA e BES, attraverso l'uso di metodologie didattiche attive, di strategie psicoeducative e di tecnologie informatiche;
supportare i genitori dello studente con DSA e BES nei colloqui con gli insegnanti, prendere visione del PDP (Piano Didattico Personalizzato) approvato dalla scuola e dove lo ritiene opportuno, può proporre le modifiche più idonee per il bambino/ragazzo;
partecipare attivamente alla programmazione del percorso didattico, al fine di favorire un buon rendimento scolastico ed una piena comprensione dei bisogni del bambino anche da parte degli insegnanti.
Il Tutor si può quindi definire un tecnico dell’apprendimento, che non lavora solo sui punti di fragilità ma deve saper anche valorizzare le risorse individuali dello studente e i suoi punti di forza. Tale approccio è indispensabile per rinforzare l’autostima, il senso di autoefficacia del bambino, la consapevolezza in merito alle proprie strategie cognitive, molto spesso messe in discussione a seguito della diagnosi. Il tutor, con la sua formazione specifica, è in grado di lavorare anche sulle strategie metacognitive dell’allievo, al fine di facilitare l’acquisizione di metodi di apprendimento alternativi, in grado così di superare i gap dovuti al disturbo specifico dell’apprendimento.
TUTOR E AIUTO COMPITI: CHE DIFFERENZA C’E’?
Il Tutor DSA spesso viene associato all’insegnante del doposcuola o aiuto compiti, in realtà sono due professioni totalmente diverse, ben distinte sia per le modalità di lavoro sia per gli obiettivi prefissati. Solitamente l’aiuto compiti si occupa di supportare lo studente nello svolgimento dei compiti assegnati e aiutarlo nelle materie per lui più difficili. Al contrario, il Tutor lavora su obiettivi a lungo termine: si occupa di programmare l’acquisizione di competenze mediante un intervento strutturato e ben pianificato, sulle specifiche conoscenze dell’allievo, alla luce di un modello pedagogico che indirizzi l’intervento sul raggiungimento degli obiettivi di apprendimento ed autonomia, ed insegni, tramite l’uso di adeguanti strumenti, a fare meno fatica nelle materie/attività che inizialmente sembrano più difficili.
Che cosa succede durante l’ora di tutoraggio?
Nell’ora di tutoraggio, il ragazzo è impegnato in varie attività inerenti l'ambito scolastico, per migliorare ed acquisire sempre più strategie funzionali riguardarti strumenti compensativi che lo aiuteranno nel corso della vita. Sarà curato anche il lato emotivo, parte importante a cui il Mago di Oz dedica molta attenzione: non a caso in ogni stanza è presente uno strumento chiamato "Emozionometro", che, come suggerisce il nome stesso, si occupa di misurare le emozioni presenti in quel momento preciso nel ragazzo.
Questo perchè è sicuramente importante la parte funzionale e l’acquisizione di strumenti efficaci, ma in egual misura va tenuta in considerazione la sfera emotiva, molto spesso decisiva nella riuscita di un percorso: si dedicano infatti diversi minuti per discutere delle emozioni che provano i ragazzi, soprattutto nella fascia adolescenziale. Importante è il rapporto che si instaura tra il tutor e il ragazzo: l'empatia è fondamentale, come lo è la visione globale del bambino.
il tutor lavora solo con lo studente con dsa o bes?
E’ importante sottolineare che il Tutor non è una risorsa solo per lo studente con DSA e BES, ma può esserlo per tutti gli studenti che hanno bisogno di:
mettere a fuoco un metodo di studio personale ed adeguato al proprio stile di apprendimento;
accrescere l’autonomia nello studio, attraverso un percorso di potenziamento delle capacità cognitive;
stimolare la motivazione allo studio, accrescendo l’autostima e il senso di auto-efficacia.